Accordo di governo M5S-PD raggiunto? Cosa accadrà?
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M5S-PD: accordo di governo lontano?

Di Maio discuterà con il PD per trovare una soluzione o si ritornerà a votare?

L’accordo di governo tra M5S-PD non sembra così scontato come poteva apparire solo qualche giorno fa dopo la crisi.

Il 20 agosto Salvini nonostante le accuse ricevute e le parole di Conte, aveva lasciato una porta aperta per continuare a collaborare con il m5s. Una mossa strategica ed audace se si pensa che questa crisi è stata instaurata proprio da lui. Tuttavia tra l’ex premier Conte e Salvini la rottura è stata definitiva. Conte ha “bacchettato”quel giorno anche il m5s dichiarandosi contrario al comportamento avuto dal partito quando lui era stato chiamato a discutere sul Russiagate. I politici del m5s quel giorno si alzarono in segno di contestazione dopo il “sì” del presidente per la TAV. Conte infatti in data 20 agosto ha presentato le sue dimissioni dinanzi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Contrapposizioni politiche: come cambia lo scenario

Con la crisi di governo, vecchie alleanze sono saltate e ne sono nate di nuove, altre infine sono in dubbio.

Il centro-destra appare ricompattato con Forza Italia (il partito di Berlusconi), Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni) e la Lega (Salvini). La sinistra invece risulta ancora spaccata anche se nel caso in cui ci dovesse essere un accordo con i 5 stelle, Pd e LeU potrebbero andare a formare il nuovo governo.

I partiti di centro-destra hanno come obiettivo il ritorno al voto per capitalizzare il consenso popolare, accresciuto molto in questi ultimi mesi sopratutto grazie alla Lega di Matteo Salvini.

L’opposizione di governo e il m5s invece credono che tornare al voto sia una scelta scellerata dopo solo 1 anno e 4 mesi. Il premier Conte nel suo discorso del 20 agosto ha parlato proprio di questo dicendo che è diritto e dovere dei cittadini andare a votare e scegliere i loro rappresentanti al governo, tuttavia, fare questo ogni anno è una scelta insensata. La pretesa di tornare al volo potrebbe portare lo Stato a spendere milioni se non miliardi di euro dei cittadini.

Intanto Salvini dichiara in una diretta Facebook che farà di tutto per non far tornare il PD al governo e sottolinea il suo lavoro svolto in questi mesi in tema “immigrazione”.

M5S-PD: accordo da raggiungere

L’accordo tra m5s e PD però ancora stenta a decollare. In questi giorni ci sono stati diversi incontri tra gli esponenti dei partiti. Si è discusso su temi ma anche e sopratutto sulla nuova composizione del governo e sugli eventuali ministri da assegnare a ciascun partito.

Se dovessero stringere un accordo M5S e PD, Salvini e tutto il centro-destra si troverebbe all’opposizione. Questa può diventare più che un’ipotesa. In molti subito dopo le discussioni del 20 agosto vedevano questo accordo come una certezza, in realtà non è così semplice.

PD e m5s hanno un trascorso “turbolento”, se così vogliamo chiamarlo, durante le campagne elettorali si sono accusati ed anche insultati pubblicamente, un accordo avrebbe del clamoroso. Il PD si dice pronto a stringere un’accordo per agire in nome degli italiani, per evitare che ci sia un aumento dell’Iva che andrebbe a gravare sulle spalle dei cittadini. Il m5s si dice pronto a discutere dei punti da concordare con il PD.

Frenata Di Maio – PD: accordo salta?

Nelle ultime ore sembra che ci sia stata una frenata nell’accordo tra i due partiti politici. Di Maio si è esposto dicendo: “Pd confuso, senza sì a Conte inutile vedersi”. Con questa motivazione il vertice di oggi martedì 27 agosto che si sarebbe dovuto tenere alle ore 11 è saltato.

Il PD ha risposto dicendo che:  «L’accordo rischia di saltare per le ambizioni personali di Di Maio», secondo fonti del PD, Di Maio punterebbe al Viminale.

Delrio ha provato ad aprire di nuovo le discussioni tra i due partiti comunicando alla stampa che accusava il Pd di aver posto un veto su Conte: “Certamente i veti su di lui non ci sono, qualcuno prenda in mano la situazione”.

Di Battista intanto con un post su Facebook mette in allerta il movimento 5 stelle: “Insisto. Un grande potere contrattuale deve imporre grande coraggio sui temi. Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo: revoca concessioni autostradali ai Benetton. Riforma dello sport togliendo potere clientelare nelle mani di Malagò; legge sul conflitto d’interesse. Io non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni».

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