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Robo-advisor, investire con l’algoritmo

I Robo-advisor sono piattaforme digitali che supportano l’investitore attraverso una serie di processi automatizzati, algoritmi, intelligenza artificiale e machine learning.

Tecnologia e finanza vanno sempre più a braccetto. L’universo finanziario sta sviluppando soluzioni sempre più profondamente legate allo sviluppo tecnologico degli ultimi anni. Tra queste possiamo annoverare senza dubbio i robo-advisor, dello piattaforme digitali che supportano l’investitore attraverso una serie di processi automatizzati. Vediamo meglio nel dettaglio cosa sono, come funzionano, quali sono i rischi e i vantaggi degli investimenti con un Robo-advisor.

 

Cos’è un robo-advisor?

Con l’espressione “robo-advisor” si intente una piattaforma digitale che offre supporto alle attività d’investimento finanziario ricorrendo all’automazione. Sono quindi una sorta di “consulenti robot”. Più nello specifico, si tratta di software che elaborano dati finanziari e idee di investimento grazie a una serie di algoritmi, proponendo all’utente investimenti con il miglior rapporto tra rischio e rendimento, privilegiando soluzioni sempre più personalizzate.

I robo-advisor hanno iniziato a muovere i loro primi passi nel mondo della finanza durante la crisi economica del 2007-2008. In questo periodo molte grandi società finanziare hanno dichiarato il fallimento, altre hanno subito perdite molto ingenti. Tantissimi risparmiatori hanno perso buona parte dei loro sudati risparmi, ritrovandosi spesso a ricominciare da zero, delusi e traditi nelle loro aspettative. In un contesto come questo i robo-advisor hanno rappresentato un’alternativa interessante per molti, soprattutto per i millennials.

 

Investire con l’algoritmo

In linea di massima i robo-advisor non prospettano modelli d’investimento molto distanti da quelli tradizionali. D’altronde, come in un contesto classico, il robo-advisor parte dalle necessità e dalle ambizioni dell’investitore, che dovrà indicare l’orizzonte temporale del suo investimento e il profilo di rischio che è disposto a correre. La portata rivoluzionaria del robo-advisor sta nella sua capacità di analizzare un’imponente quantità di dati in modo costante, trasformandoli in informazioni utili grazie agli algoritmi, all’intelligenza artificiale e al machine learning. Questi software riescono infatti a proporre soluzioni sempre più raffinate imparando direttamente dai loro errori e proponendo piani d’investimento sempre più personalizzati.

 

I vantaggi dei robo-advisor

In breve tempo i robo-advisor sono riusciti a intercettare le esigenze dei nativi digitali, avvicinando una fascia di utenti tendenzialmente meno propensa all’investimento rispetto alle generazioni precedenti. Tra i maggiori vantaggi che questi software garantiscono troviamo:

  • Un abbassamento notevolmente dei costi d’investimento
  • Maggiore indipendenza dell’investitore
  • Maggiore sicurezza: grazie ai robo-advisor è possibile fissare un preciso tetto delle perdite, evitando quindi che diventino insostenibili
  • Maggiore trasparenza: il software permette di monitorare nel dettaglio ogni investimento
  • Profilazione sempre più precisa dell’investitore grazie agli algoritmi

Ovviamente il robo-advisor consente anche una gestione ibrida. Si può infatti ricorrere a un consulenze finanziario nel modo più classico, facendosi supportare contemporaneamente anche da un robo-advisor.

 

La diffusione dei robo-advisor

Oggi esistono centinaia di fornitori che offrono questo servizio, alcuni guidate da startup di grande successo come Betterment, Wealthfront e Nutmeg. La crescita di questo fenomeno è costante. Secondo un’indagine Consob, i roboadvisor gestirebbero oltre 400 milioni di dollari solo nel nostro paese. Si è calcolato, inoltre, che dal 2019 al 2023 questo mercato dovrebbe aver avuto e avrà una crescita media annua del +51%. Entro il 2023 le masse gestite dai robo-advisor dovrebbero toccare i 2.552 miliardi di dollari.

Il fenomeno è sicuramente da tenere d’occhio, perché sta ridefinendo completamente il modo di investire delle giovani generazioni di risparmiatori, e non solo.

 

Photo Credits:
Foto di D J Shin per Wikimedia

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