Cryptovalute e metaverso
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Cryptovalute e Metaverso

Le cryptovalute ormai, soprattutto negli ultimi due anni, sono entrate a far parte delle realtà economica e finanziaria internazionale nonostante le normali fluttuazioni di valore che caratterizzano questi asset. Il successo delle cryptovalute è dovuto all’innovativa tecnologia Blockchain (letteralmente catena di blocchi) ovvero un sistema che si basa su un registro distribuito che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. Per validare le modifiche i nodi devono raggiungere un consenso ovvero riportare tutte la stessa informazione in modo da aggiornare il registro in maniera univoca e sicura. I pilastri di questo sistema sono quindi la decentralizzazione poiché non vi è un ente centrale che regola il tutto, la tracciabilità dei trasferimenti, la disintermediazione, la trasparenza e l’immutabilità del registro. Nell’ultimo anno è esploso un altro fenomeno basato sulla stessa tecnologia blockchain, ovvero il Metaverso soprattutto dopo l’annuncio da parte di Facebook di puntare in maniera decisa verso questa direzione tanto da cambiare il proprio nome in Meta.

In cosa consiste il Metaverso?

Il metaverso è un mondo 3D virtuale dove le persone, creando un proprio avatar, possono interagire tra loro, partecipare ad eventi o scambiare oggetti virtuali. Nel metaverso vengono organizzati eventi di qualsiasi tipo accedendo con un computer oppure con dispositivi per la realtà virtuale aumentata come un sensore VR.

Il termine Metaverso fu coniato nel 1992 da Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash. In seguito Second life tentò un primo approccio verso questo tipo di realtà aumentata facendo vivere ai propri utenti una sorta di vita virtuale parallela.

Legame tra Metaverso e cryptovalute

Come accennato in precedenza, il metaverso si basa sulla blockchain come tecnologia di base e si presenta come un mondo virtuale ma con una vera e propria economia interna basata sulle cryptovalute. Nel metaverso, grazie alle crypovalute, possono essere quindi acquistati e scambiati oggetti digitali. Tali oggetti sono in formato NFT, quindi non fungible token, il che significa che diventano di proprietà. Il concetto di proprietà nel metaverso è molto importante perché viene registrata sulla blockchain e accessibile tramite il proprio wallet crypto. In questo modo, anche se il metaverso in cui sono stati acquistati gli oggetti digitali dovesse chiudere, verrà mantenuta la proprietà sotto forma di NFT che hanno quindi un valore economico nel mondo reale. Il metaverso è caratterizzato da una struttura decentralizzata dove non esiste un ente che ha in mano il progetto e in cui gli utenti, sulla base delle cryptovalute possedute legate a quel determinato metaverso, possono votare scelte e decisioni future del progetto.

Il Metaverso e il marketing

Bill Gates sostiene che nei prossimi anni le riunioni di lavoro di sposteranno all’interno dei metaversi e in cui ognuno parteciperà con il proprio avatar. Ma oltre questa ipotesi lanciata dal fondatore di Microsoft, pare che sempre più i brand stiano pensando al metaverso per le loro strategie di marketing. In particolare in questi ultimi mesi i brand di lusso di moda non si sono fatti scappare l’opportunità di ritagliarsi il proprio spazio virtuale creando delle vere e proprie esperienze interattive per gli utenti. A marzo scorso, ad esempio, nel metaverso Decentraland è stata organizzata la più grande sfilata di brand di alta moda interamente virtuale. Inoltre molto spesso tali brand lanciano la loro collezione di NFT vedendoli all’asta e rafforzando sempre di più la notorietà dei propri brand.

Gli interrogativi legati a questo mondo virtuale, ancora nuovo, sono veramente tanti. Ci si chiede se sarà solo un trend passeggero o se rappresenterà una vera e propria opportunità di investimento per privati e aziende che potrebbero rivoluzionare il proprio concetto di vendita. Intanto è sempre possibile testare e sperimentare facendo sempre molta attenzione al rischio legato al mondo delle cryptovalute e degli NFT.

 

Photo Credits

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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