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ESG cinese: la finanza sostenibile di Pechino

Nel 2022 anche la Cina ha pubblicato per la prima volta un suo standard di divulgazione ESG, chiamato “Guidance for Enterprise ESG Disclosure”.

ESG è una sigla che sta per “Environment, Social, Governance”. Questa espressione rimanda a un preciso protocollo, focalizzato su tre principali tematiche:

  • La salvaguardia ambientale e tutte le questioni a essa legata, come per esempio il risparmio di energia, la riduzione di emissioni nocive e il riciclo dei rifiuti;
  • Questioni sociali come il rispetto dei diritti umani, politiche di welfare e di parità di genere
  • Aspetti di governance legati all’etica, alla gestione della supply chain e alla protezione della privacy.

Le aziende che decideranno di aderire a questo protocollo fisseranno obiettivi di sviluppo nel medio e lungo termine legati a queste tematiche, garantendo il rispetto di precisi standard fissati a livello internazionale. La missione è quella di promuovere uno sviluppo sostenibile, senza rinunciare al profitto, ma ripensando da un punto di vista etico il modo di fare impresa.

 

Pubblicata la Guidance for Enterprise ESG Disclosure

Nel 2022 anche la Cina ha pubblicato per la prima volta un suo standard di divulgazione ESG, chiamato “Guidance for Enterprise ESG Disclosure”. A redigere il documento è stata la CERDS, ovvero della China Enterprise Reform and Development Society. La guida è entrata in vigore a partire dal 1° giugno del 2022 e rappresenta un importante punto di svolta per lo sviluppo di un sistema ESG con caratteristiche cinesi.

Filantropia aziendale con caratteristiche cinesi

Negli ultimi anni in Cina è cresciuta moltissimo la consapevolezza in merito alle questioni ambientali sociali e di governance. Sono stati fatti grandi cambiamenti in questo senso, l’impegno del governo cinese in questo senso è innegabile. Il 70% delle imprese cinesi quotate nella Cina continentale e il 97% delle imprese quotate a Hong Kong hanno aggiunto alle loro rendicontazioni un bilancio di sostenibilità, pubblicando rapporti che manifestano la loro aperta adesione alle logiche ESG. Si sta sviluppando una vera e propria filantropia aziendale basata sul modello nazionale cinese.

Questa presa di coscienza e questa volontà di proporre un nuovo modello di sviluppo sostenibile è chiaramente una buona notizia. Bisogna però tenere presente che gli standard internazionali di valutazione ESG attualmente si adattano con molta difficoltà al contesto cinese più concreto. Le imprese cinesi si trovano a operare in un contesto molto diverso rispetto a quello fissato dagli standard internazionali. La “Guidance for Enterprise ESG Disclosure” si basa su regolamenti e standard cinesi. La guida propone una serie di linee guida volontarie, dei principi di divulgazione, dei requisiti, degli indicatori e delle possibili applicazioni concrete. Sono state elencate più di 100 metriche, allineate con il benchmark globale dell’International Sustainability Standard Board, sebbene in modalità semplificata. La sua funzione principale è quella di supportare le imprese cinesi nella divulgazione e nelle pratiche ESG, rappresentando un riferimento per l’autovalutazione per la valutazione di terzi.

 

La Cina ha alte aspirazioni

Il governo cinese punta alla carbon neutrality entro il 2060, ma allo stesso tempo vuole anche garantirsi l’indipendenza energetica. La Cina dovrà essere “green”, ma autonoma. Pechino punta anche molto sull’idea di una “prosperità condivisa”. Con questa espressione si intende la volontà politica di redistribuire la ricchezza, correggendo la fase di arricchimento degli imprenditori cinesi promossa da Deng Xiaoping. I piani cinesi sono molto ambiziosi, occorrerà vedere come questi obiettivi si concretizzeranno nei prossimi anni.

 

Photo Credits:
Foto da Pixabay

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