L'economia circolare e l'economia lineare: differenze ed esempi
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L’economia circolare e l’economia lineare: differenze ed esempi

La differenza tra economia lineare ed economia circolare oggi è un tema di grandissima attualità. Conoscere questi due modelli produttivi e le loro differenze è fondamentale sia per iniziare una nuova attività, che per ottimizzare una produzione già avviata. L’economia circolare è un sistema economico che nasce per sostituire l’economia lineare basata sullo schema “estrazione, produzione, utilizzazione, smaltimento”. Vediamo insieme le differenze tra questi due modelli e alcuni esempi concreti.

 

Cos’è l’economia lineare

Con l’espressione economia lineare si indica quel modello che segue il percorso “prendi-produci-smaltisci”. Questo modello si è affermato tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in un periodo storico in cui l’innovazione tecnologica ha favorito un notevole incremento della produttività. In questo contesto, è divenuto predominante un sistema basato sulla produzione di merci per ricavarne un profitto, ottenendolo dalla differenza tra il costo di produzione e il prezzo fissato dal mercato. L’innovazione tecnologica ha portato ad aumentare la produzione, rivenendo i prodotti ai costi più bassi possibile, quindi più competitivi. In questo quadro, il mercato detta le regole tanto della produzione che della vendita. I prodotti dell’economia lineare si caratterizzano per una spiccata obsolescenza, una vera e propria obsolescenza programmata. Questo perché, affinché i consumatori acquistino più merci con più frequenza, i prodotti devono degradarsi velocemente. La cosa comporta che in un sistema di produzione lineare comprare qualcosa di nuovo sia più semplice e conveniente del riparare un prodotto vecchio.

 

Cos’è l’economia circolare

Il modello dell’economia circolare nasce proprio per superare il modello di produzione e di consumo dell’economia lineare. È un modello che si basa su principi come quello di innovazione, sostenibilità e inclusione. In questo modello economico diventano protagonisti elementi come la condivisione, il prestito, il riutilizzo, il ricondizionamento e la riparazione, nonché ovviamente del riciclo di quanto consumato. Tutto questo mira a una significazione del ciclo di vita dei prodotti, riducendo in modo significativo anche la produzione dei rifiuti. Secondo la definizione dell’Ellen MacArthur Foundation l’economia circolare è pensata “per potersi rigenerare da sola”. I materiali biologici vengono reintegrati nella biosfera, mentre quelli tecnologici vengono rivalorizzati senza entrare nella biosfera.

 

Esempi di economia circolare

Al momento sono veramente i pochi i casi di aziende che sono riusciti a creare validi esempi di economia circolare completa. Tuttavia, sono sempre di più le imprese che hanno fissato obiettivi di sostenibilità ampi, prendendo come riferimento proprio il modello della circolarità. Si affermano quindi sempre di più soluzioni ibride: difficilmente troveremo sul commercio un prodotto dall’intero ciclo di vita circolare, tuttavia parte di esso lo è, soprattutto per quanto concerne il suo smaltimento. Possiamo prendere come esempio tutti quei prodotti che vengono realizzati con processi sostenibili, utilizzando materiali ecosostenibili, in modo tale che una volta esaurito il loro utilizzo si ridurranno al minimo i danni legati al loro smaltimento. Sono sempre di più le aziende che intraprendono questo percorso ibrido, che ormai si sta affermando come un nuovo standard.

 

Photo Credits:
Foto di flutie8211 per Pixabay

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