oro al ribasso
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Oro al ribasso

Storicamente in periodi di forte inflazione, come quello che stiamo vivendo adesso, il prezzo dell’oro è sempre stato in aumento poiché crisi e inflazione rappresentano solitamente un terreno fertile per gli aumenti del prezzo dell’oro. Viene considerato infatti come il bene rifugio per eccellenza. Ma cosa è un bene rifugio? Rappresenta un bene che ha un valore intrinseco che si ritiene che non tenda a perdere valore nemmeno in un periodo in cui si registra un forte incremento del livello generale dei prezzi. Infatti visto che tende a non subire svalutazione, o a subirne in misura minore rispetto al denaro liquido, i risparmiatori sono propensi ad accumularlo.
Con l’attuale crisi e inflazione, invece, si sta verificando il fenomeno opposto, e cioè che il prezzo dell’oro continua a scendere. A fine Settembre un’oncia di ora vale circa il 20% in meno rispetto a Marzo.

A cosa è dovuto il ribasso dell’oro?

Il prezzo dell’oro, come detto in precedenza, è diminuito del 20% rispetto a Marzo 2022. Ma non è tutto! A fine Settembre il prezzo è sceso al di sotto di un importante supporto ovvero il prezzo di 1.680 dollari l’oncia. La quotazione dell’oro non andava sotto questo valore da Giugno 2020 quindi in periodo di piena pandemia. Gli analisti si interrogano sulle cause di questo ribasso e sembrano essere concordi sul fatto che il motivo principale è da individuare nell’aggressivo rialzo dei tassi d’interesse Americani da parte della Federal Reserve nel tentativo di abbassare l’inflazione, che rimane alta a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e di altri beni di prima necessità a seguito del conflitto in Ucraina. L’aumento dei tassi d’interesse rende molto appetibili le obbligazioni americane: il rendimento a 10 anni di quest’ultime è attualmente del 3,77% e in aumento dell’1,5% rispetto a inizio anno. In aggiunta ad un rendimento più vantaggioso, in un momento complicato come questo, gli investitori preferiscono optare per un asset con rendimenti reali piuttosto che su un bene rifugio come l’oro che non può dare interessi o dividendi. Altra motivazione, ma sempre correlata alla precedente, è il rafforzamento del dollaro nei confronti delle altre valute che sta influenzando il mercato dell’oro. Questo perché essendo il valore dell’oro espresso in dollari americani, avere una valuta più forte rende più dispendioso l’acquisto per gli investitori stranieri e ciò può comportare una riduzione della domanda spingendo i prezzi al ribasso. Altro fattore è quello dell’utilizzo dell’oro nell’industria dei gioielli, che rappresenta il 50% della richiesta a livello globale. Le condizioni attuali pare che stiano facendo rallentare la domanda che principalmente arriva da Paesi come la Cina e l’India.

Era già accaduto o è un fenomeno nuovo?

L’esperto Jan van der Mask spiega che è la prima volta che si verifica questo fenomeno sui mercati. Lui stesso dice che l’inflazione, unita alle tensioni geopolitiche e alla paura di una forte recessione, avrebbe dovuto favorire l’investimento verso l’oro, ma invece gli investitori sono arrivati a mettere in discussione il ruolo storico dell’oro come bene rifugio. Negli anni 70, durante un periodo di forte inflazione, all’inizio l’oro sottoperformò e solo nel momento in cui il dollaro inizio a deprezzarsi, il prezzo dell’oro aumentò. In quel caso poi il prezzo dell’oro si apprezzò più di 10 volte diventando uno degli asset migliori su cui investire in periodi di turbolenze.

Secondo l’analista Julius Baer Carsten Menke, l’attuale calo del prezzo dell’oro non è destinato ad arrestarsi dato che l’economia americana non sta scivolando in recessione. Infatti fin quando la Federal Reserve manterrà dei tassi d’interesse cosi elevati difficilmente si potrà osservare un’inversione di tendenza.

 

Photo Credits
Foto di Hamiltonleen da Pixabay

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