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D-Orbit, la start up italiana dai rifiuti spaziali al Nasdaq

A Fino Mornasco, nei pressi di Como, nel 2011 è sorta una nuova impresa, che vede riuniti 180 giovani con l’obiettivo quello di ripulire lo spazio. Si tratta della D-Orbit.

A Fino Mornasco, nei pressi di Como, nel 2011 è sorta una nuova impresa, che vede riuniti 180 giovani con l’obiettivo quello di ripulire lo spazio. Si tratta della D-Orbit, start-up fondata da Luca Rossettini, attuale CEO e da Renato Panesi, direttore generale dell’azienda. Ovviamente questo tipo di attività non può che risultare sui generis. Ripulire lo spazio? Cosa significa, e soprattutto, perché? Ci sembrerà strano, non è una cosa che prendiamo spesso in considerazione, ma intorno alla terra orbitano quintali di rifiuto. L’orbita bassa del nostro pianeta, quello spazio che va dai 300 ai 1.000 km al di sopra della nostra testa, vive il tragico problema dell’inquinamento spaziale. Nello spazio troviamo satelliti dismessi, viti, bulloni: una copiosa quantità di rifiuti ruota sopra di noi. Da qui l’ambizioso progetto di D-Orbit, che ha già attirato l’attenzione di molti, anche quella di importanti investitori.

 

Ridurre gli sprechi spaziali

Inizialmente D-Orbit si è posta come primo obiettivo quello di ridurre gli sprechi spaziali. Occorre infatti trovare sistemi efficaci per favorire i viaggi nello spazio nel modo più efficiente e sostenibile che ci sia. Il progetto è cresciuto e in breve tempo D-Orbit è diventata un’azienda leader nel campo della logistica spaziale. Inizialmente, intraprendere quest’avventura non è stato semplice. Mentre la logistica si è affermata sul nostro pianeta come uno dei settori più importanti dell’economia contemporanea, parlare di logistica spaziale sembrava quasi rubare una risata agli interlocutori. Oggi D-Orbit è un punto di riferimento a livello globale.

 

Guardare al futuro, procedendo per piccoli obiettivi

Il business plan di D-Orbit richiedeva inizialmente circa 5 milioni di euro per iniziare, ma i soci fondatori non disponevano nemmeno di un decimo della somma. Un investitore si è fatto avanti, chiedendo però la proprietà del 44% della società. Lo spazio è un settore che vanta altissimi ritorni, tuttavia con tempi piuttosto lunghi e ovviamente una serie di rischi piuttosto importanti. D-Orbit ha quindi deciso di procedere per piccoli passi, prospettando agli investitori una serie di micro-obiettivi e non il piano decennale complessivo. La strategia funziona, l’interesse degli investitori è sul breve termine. Tuttavia, D-Orbit continua a guardare avanti con una strategia a lungo termine. Il primo risultato a lungo termine ottenuto è il satellite Ion.

Guardare in avanti è stata una scelta molto saggia. Negli ultimi anni, infatti, la logistica spaziale è diventato qualcosa di consolidato, che ha vissuto una crescita esponenziale. Tuttavia, dietro questa grande crescita c’è anche un mercato ancora fragile sotto molti punti di vista. Circa tre quarti dei prototipi proposti dalle start-up di fatto non arrivano sul mercato. Il problema sono i lunghi tempi di attesa e una serie di costi difficili da affrontare. Per questo D-Orbit ha deciso di investire molto nell’abbattimento dei prezzi e dei tempi, puntando molto sull’offerta di slot liberi nei loro voli spaziali.

 

Il progetto di un cloud in orbita

Dal 2023 inizierà il progetto di costruzione di un cloud in orbita, che doterà i satelliti di capacità di edge computing. Le aziende europee interessate al progetto attualmente sono 17. Creare un servizio cloud intorno alla terra è un progetto ambizioso, che potrebbe permettere di estendere una serie di servizi non solo a tutto il pianeta, ma anche allo spazio circostante. Luca Rossettini parla dell’importanza della cooperazione. A suo parere, in questo settore non devono crearsi monopoli, perché la competizione tra diverse imprese è fondamentale per la conquista dello spazio.

I ricavi di D-Orbit nel 2021 si sono attestati intorno ai 3 milioni di euro, con nuovi contratti firmati per ben 147 milioni di euro. Tramite una SPAC con la Breeze Holdings Acquisition Corp D-Orbit è sarà una società quotata al Nasdaq: diventerà Dobt, con una capitalizzazione di 1,28 miliardi di dollari.

 

Photo Credits:
Foto di IniRiske per Pixabay

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